Strutture d'accoglienza della prima infanzia: analisi della domanda e dell'offerta in Ticino
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serval:BIB_3479798A4733
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Publications
Institution
Title
Strutture d'accoglienza della prima infanzia: analisi della domanda e dell'offerta in Ticino
Journal
Dati, Statistiche e Società
Publication state
Published
Issued date
01/03/2011
Peer-reviewed
Oui
Number
2
Pages
24-32
Language
italian
Abstract
I l presente articolo è tratto da un rapporto
commissionato all'Università di Losanna
dalla Divisione dell'Azione sociale e delle
Famiglie del Cantone Ticino (Dasoki, Le Goff
& Giudici, 2011). L'interesse principale di que-
sto studio è quello di mettere a confronto la
domanda, l'offerta e l'utilizzo di strutture di
accoglienza della prima infanzia (vale a dire
per bambini di età compresa tra gli 0 e i 3
anni) sul territorio della Svizzera italiana. Le
strutture alle quali ci siamo interessati sono i
nidi dell'infanzia e le famiglie diurne. In parti-
colar modo, ci siamo focalizzati sulle diffe-
renze riscontrabili nelle cinque regioni tici-
nesi: Mendrisiotto, Luganese, Bellinzonese,
Locarnese e Vallemaggia e Tre Valli (Leventi-
na, Val di Blenio e Riviera).
In primo luogo, abbiamo voluto descrivere
la situazione socio-demografica delle famiglie
con bambini con meno di 4 anni, potenzialmen-
te interessate alle strutture in questione. In Tici-
no tali famiglie sono concentrate soprattutto in
aree fortemente urbanizzate. All'incirca nella
metà dei casi, le madri non lavorano e per un
quarto lavorano a tempo parziale. Ciò lascia
intuire che la presenza di bambini nelle famiglie
favorisce l'uscita delle donne dal mercato del
lavoro o in ogni caso una diminuzione del loro
investimento professionale. Questo è vero
anche all'interno di famiglie monoparentali,
fenomeno che riguarda nella maggior parte dei
casi le donne. In secondo luogo, l'analisi riguar-
dante l'offerta di nidi e di famiglie diurne sul ter-
ritorio mette in risalto come le due forme di
accoglienza non sono concorrenti tra di loro,
ma si compensano in quanto rispondono a dei
bisogni diversi legati alla domanda. La domanda
riflette a sua volta componenti socio-demogra-
fiche e morfologiche legate al territorio. Per i
nidi dell'infanzia la regione meglio equipaggiata
rispetto al numero di bambini presenti risulta
essere il Luganese, mentre la più carente è la
regione Tre Valli. Se osserviamo l'utilizzazione, ci
accorgiamo che nonostante ciò la regione Tre
Valli non ha domande di custodia in posti di asi-
lo nido che non sono state soddisfatte. La regio-
ne più sollecitata per quel che riguarda le liste
d'attesa è al contrario quella di Mendrisio mal-
grado sia ben attrezzata sia a livello di nidi che di
famiglie diurne. Infatti il Mendrisiotto conta tra
tutte le regioni il maggior tasso di frequentazio-
ne, il maggior numero di bambini in lista d'atte-
sa e il tasso più elevato di occupazione dei nidi.
Le famiglie diurne sono invece globalmente più
sollecitate nel Sopraceneri.
commissionato all'Università di Losanna
dalla Divisione dell'Azione sociale e delle
Famiglie del Cantone Ticino (Dasoki, Le Goff
& Giudici, 2011). L'interesse principale di que-
sto studio è quello di mettere a confronto la
domanda, l'offerta e l'utilizzo di strutture di
accoglienza della prima infanzia (vale a dire
per bambini di età compresa tra gli 0 e i 3
anni) sul territorio della Svizzera italiana. Le
strutture alle quali ci siamo interessati sono i
nidi dell'infanzia e le famiglie diurne. In parti-
colar modo, ci siamo focalizzati sulle diffe-
renze riscontrabili nelle cinque regioni tici-
nesi: Mendrisiotto, Luganese, Bellinzonese,
Locarnese e Vallemaggia e Tre Valli (Leventi-
na, Val di Blenio e Riviera).
In primo luogo, abbiamo voluto descrivere
la situazione socio-demografica delle famiglie
con bambini con meno di 4 anni, potenzialmen-
te interessate alle strutture in questione. In Tici-
no tali famiglie sono concentrate soprattutto in
aree fortemente urbanizzate. All'incirca nella
metà dei casi, le madri non lavorano e per un
quarto lavorano a tempo parziale. Ciò lascia
intuire che la presenza di bambini nelle famiglie
favorisce l'uscita delle donne dal mercato del
lavoro o in ogni caso una diminuzione del loro
investimento professionale. Questo è vero
anche all'interno di famiglie monoparentali,
fenomeno che riguarda nella maggior parte dei
casi le donne. In secondo luogo, l'analisi riguar-
dante l'offerta di nidi e di famiglie diurne sul ter-
ritorio mette in risalto come le due forme di
accoglienza non sono concorrenti tra di loro,
ma si compensano in quanto rispondono a dei
bisogni diversi legati alla domanda. La domanda
riflette a sua volta componenti socio-demogra-
fiche e morfologiche legate al territorio. Per i
nidi dell'infanzia la regione meglio equipaggiata
rispetto al numero di bambini presenti risulta
essere il Luganese, mentre la più carente è la
regione Tre Valli. Se osserviamo l'utilizzazione, ci
accorgiamo che nonostante ciò la regione Tre
Valli non ha domande di custodia in posti di asi-
lo nido che non sono state soddisfatte. La regio-
ne più sollecitata per quel che riguarda le liste
d'attesa è al contrario quella di Mendrisio mal-
grado sia ben attrezzata sia a livello di nidi che di
famiglie diurne. Infatti il Mendrisiotto conta tra
tutte le regioni il maggior tasso di frequentazio-
ne, il maggior numero di bambini in lista d'atte-
sa e il tasso più elevato di occupazione dei nidi.
Le famiglie diurne sono invece globalmente più
sollecitate nel Sopraceneri.
Keywords
childcare, Ticino
Create date
20/09/2011 14:16
Last modification date
20/07/2022 6:09